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Nutrizione Oncologica
"il cancro si sconfigge a tavola!"

Negli ultimi anni si sta prendendo consapevolezza di quanto il cibo impatti sullo stato di salute degli individui e a maggior ragione in soggetti che sono costretti a fronteggiare patologie di enorme complessità come quelle oncologiche. Se da un lato i dati epidemiologici affermano che si sta raggiungendo una buona prospettiva di vita dopo la malattia senza riportare danni a lungo termine, dall’altro è anche vero che le terapie contro la malattia neoplastica sono sempre più aggressive e per questo meno tollerabili dall’organismo a causa della loro elevata tossicità fino a portare al 30% dei decessi. 
L’errore più frequente del paziente neoplastico, e di chi lo prende in carico, è quello di sottovalutare l’aspetto nutrizionale. E' importante pensare alla terapia nutrizionale già dal momento della diagnosi anche se gli effetti collaterali sembrano ancora "lontani". Si stima che più del 50% dei pazienti che arrivano alla prima visita oncologica con diagnosi di tumori allo stomaco, pancreas, esofago, testa/collo, colon retto si trovino in uno stato di malnutrizione già conclamata.

Cosa bisogna sapere 
La malattia oncologica è caratterizzata dalla sua elevata dinamicità, cambia continuamente sia dal punto di vista fisiologico che metabolico.
Non esistono delle regole ferree da seguire dal punto di vista alimentare anche se delle norme generali che riportano agli stili di vita mediterranei nella loro concezione originaria sembrano garantire una buona prevenzione primaria.
In prevenzione secondaria (presenza della malattia) l’approccio dietetico cambia continuamente insieme alla malattia e in funzione di una serie di parametri:
1. attività/inattività (quanto il soggetto è in grado di muoversi) 
2.
stato nutrizionale “anabolico-catabolico” del paziente e bilancio azotato;
3. stadio della malattia;
4. diagnosi istologica;
5. terapie radio-chemio in atto e/o eseguite;
6. terapie integrate praticate e/o consigliate.

Fatta tale premessa, ci si rende conto che tale complessità non può essere semplicemente da etichettare perché non vi è nessun alimento e/o nutraceutico che deve essere rigorosamente escluso “a priori”, ma trova indicazioni specifiche che vanno contestualizzate così come lo si fa con un farmaco.

Le linee guida nell'alimentazione oncologica non la etichettano come alimentazione vegana, vegetariana, alcalina, paleo, mediterranea o altro, ma tuttavia può essere ognuna di queste quando la situazione lo richieda. Possiamo dedurre che non esiste nessuna dieta che “curi” il cancro, esiste invece la Manipolazione Nutrizionale, strategia alimentare, che si inserisce a pieno titolo e diritto in quella che oggi prende il nome di Medicina Oncologica Integrata”.
In ogni fase del percorso terapeutico l’intervento nutrizionale dovrebbe essere monitorato a intervalli regolari per rivalutare lo stato nutrizionale, miglioramenti, difficoltà, compliance del paziente, interferenze nel percorso nutrizionale causate da effetti collaterali legati ai farmaci, potendo così modificare la prescrizione dietetica in rapporto alla risposta al trattamento per monitorare la composizione corporea e prevenire carenze micro e macro-nutrizionali.
Per saperne di più consulta la carta dei DIRITTI del paziente oncologico  

Testimonianze

Il Razionale della Terapia Nutrizionale
In seguito ai trattamenti di chemio e radioterapia si possono manifestare molteplici disturbi e/o complicanze che rendono difficoltoso il fisiologico processo della nutrizione a causa del calo dell’appetito, nausea e vomito, difficoltà a digerire, stipsi/diarrea, micosi. Queste difficoltà sono duvute all'alterazione dell'apparato digerente e conseguente difficoltà di masticazione, di deglutizione, alterazione del gusto (disgeusia), malassorbimento a livello intestinale che portano tutti verso uno stato di malnutrizione che in oncologia è un problema ricorrente (che non può essere sottovalutato e ridotto alla semplice perdita di peso perché è un problema molto più complesso) che deve essere quindi individuato precocemente. Con questo termine vengono indicate una serie di carenze/eccessi nutrizionali che vanno ben oltre il peso ponderale, ma si riferisce ad eccesso/difetto dei macronutrienti, eccesso/difetto dei micronutrienti. Quando si parla di eccessi in macronutrienti spiccano i carboidrati raffinati, i grassi saturi e il consumo abituale di alimenti ad alto contenuto energetico e basso valore nutrizionale, caratteristiche che sono in genere associate a maggiore palatabilità e per il loro ruolo compensatorio in una situazione di disagio psico-emozionale quale la malattia oncologica.
Si rende indispensabile una valutazione nutrizionale precedente agli interventi terapeutici per attestare l’eventuale presenza di malnutrizione, valutazione da ripetersi in itinere per modificare adeguatamente l’approccio nutrizionale e prevenire carenze anche subcliniche. Un corretto intervento nutrizionale deve garantire attraverso le varie fasi della malattia il mantenimento della massa muscolare, il mantenimento un buon bilanciamento dei macro/micronutrienti, il controllo dell'inflammaging (infiammazione cronica di basso grado), intervenire sul sistema neuro-immuno-endocrino mediante la regolazione di quantità, qualità e distribuzione dei pasti e dei componenti nutrizionali quali: 
1. α e β – Glucani; 
2.
FOS/fibre solubili e insolubili; 
3.
AA (ramificati e non); 
4.
 lipidi (Omega3 e Omega 6 in rapporti consoni); 
5.
 carboidrati e complessi (raffinati e integrali); 
4.
 indice glicemico e carico glicemico. 

Obiettivo della Nutrizione Oncologica

​Un intervento nutrizionale mirato in fase pre/durante/post chemio-radio-terapia ha lo scopo di:

  • agire sull’organo intestino in quanto fulcro neuro-immuno-endocrino dell’organismo;

  • creare condizioni sfavorevoli alla replicazione e alla sopravvivenza delle cellule neoplastiche;

  • prevenire variazioni ponderali importanti e la perdita di massa muscolare durante il trattamento farmacologico riducendo i ricoveri ospedalieri;

  • correggere/prevenire eventuali deficit micro e macro-nutrizionali;

  • aumentare la tolleranza al trattamento farmacologico ed ottimizzarne la risposta;

  • migliorare la qualità di vita durante il trattamento terapeutico riducendone gli effetti collaterali e recuperare più velocemente energia e benessere dopo la terapia.

Obiettivo della Nutrizione Oncologica

​Un intervento nutrizionale mirato in fase pre/durante/post chemio-radio-terapia ha lo scopo di:

  • agire sull’organo intestino in quanto fulcro neuro-immuno-endocrino dell’organismo;

  • creare condizioni sfavorevoli alla replicazione e alla sopravvivenza delle cellule neoplastiche;

  • prevenire variazioni ponderali importanti e la perdita di massa muscolare durante il trattamento farmacologico riducendo i ricoveri ospedalieri;

  • correggere/prevenire eventuali deficit micro e macro-nutrizionali;

  • aumentare la tolleranza al trattamento farmacologico ed ottimizzarne la risposta;

  • migliorare la qualità di vita durante il trattamento terapeutico riducendone gli effetti collaterali e recuperare più velocemente energia e benessere dopo la terapia.

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