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Nutrizione in condizione di Sovrappeso e Obesità
L'obesità è una malattia che si caratterizza dall' accumulo patologico di grasso corporeo con conseguenze importanti per lo stato di salute e la qualità di vita. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stimato che il 50% degli adulti e il 30-35% dei bambini/adolescenti è in sovrappeso/obeso. Questo ultimo dato causa allarmismo vista la difficoltà di gestire la situazione dell'obesità infantile che una volta instauratasi diventa una condizione molto difficile da trattare e oltre il 60% dei bambini che è in sovrappeso prima della pubertà lo sarà anche nella fase iniziale dell’età adulta e con buona probabilità per tutto il resto della vita.
L'obesità è uno dei maggiori problemi di salute pubblica a livello mondiale e impatta in maniera preponderante sia sulla qualità che sulla durata della vita viste le numerose complicanze che ne scaturisce e la sua insorgenza è attribuita a uno stato di malnutrizione in eccesso e quindi a stili di vita non idonei, ad un eccesso di introito calorico e a fattori genetici se alcuni di questi sono poco controllabili altri lo sono al 100%.
Definizione di Obesità e Sovrappeso
L’indice di massa corporea IMC (o body mass index, BMI) è l’indicatore più utilizzato per definire le condizioni di sovrappeso/obesità.
Le definizioni dell’OMS stabiliscono che c'è:
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sovrappeso se l’indice di massa corporea è compresa tra 25 e 29,99 kg/m2
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obesità se l’indice di massa corporea è uguale o superiore a 30 kg/m2
Data la patogenesi multifattoriale dell’obesità ne deriva che il suo trattamento prevede un approccio integrato con varie modalità d’intervento. Il primo e fondamentale criterio per risolvere il problema dell’obesità deve essere il cambiamento nello stile di vita attraverso una dieta adeguata e la pratica di un regolare programma di attività fisica adatto alle proprie capacità e al proprio stato di salute.
Una terapia farmacologica contro l’obesità può essere prescritta solo in aggiunta alle modifiche dello stile di vita (dieta ed attività fisica) e solo in caso di:
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IMC maggiore di 30 kg/m2
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IMC maggiore di 27 kg/m2, se in presenza di altri fattori di rischio o altre malattie
Cosa bisogna sapere
Il tema dell'obesità nel mondo è uno dei più discussi e monitorati essendo fattore di rischio per lo sviluppo di diverse patologie croniche che determinano il più alto tasso di mortalità.
Le complicanze associate a questa patologia endemica sono di grande impatto perché non coinvolgono solamente il classico aumento di peso ma si associano ad una serie di alterazioni endocrine in quanto il tessuto adiposo è in realtà un "organo" endocrino attivo nella produzione di proteine note con il nome di adipochine coinvolte nella modulazione dell’attività infiammatoria.
Le principali adipochine, prodotte dal tessuto adiposo, sono: leptina, adiponectina, adipochine (tra cui spiccano: TNF-a, IL-6, IL-8, IL-10, apoE, PAI, TGF-B, IGF-1, resistina, glucocorticoidi, steroidi e fattori pro-infiammatori.

Alcune di queste adipochine (TNF-a, IL-6, leptina e adiponectina) sono in grado di influenzare profondamente l'insulino-resistenza e il metabolismo glucidico. Il TNF-a è in grado di stimolare la lipasi e di conseguenza la degradazione dei lipidi oltre che ad impedire l'ingresso di glucosio ematico nei tessuti. L'IL-6 a livello epatico stimola la produzione di trigliceridi, la gluconeogenesi e iperinsulinemia, mentre un incremento del PAI-1 (Inibitore dell’attivatore del plasminogeno) è considerato un fattore di rischio per la formazione di trombi
All’aumentare del grasso viscerale diminuisce la produzione della adiponectina, l'unica citochina coinvolta nel catabolismo dei depositi di grasso a livello muscolare, i suoi livelli sierici sono inversamente proporzionali all' insulina sierica e all'insorgenza di DT2.

Testimonianze
Terapia Nutrizionale nell' Obesità / Sovrappeso
Esistono diverse strategie alimentari mirate alla perdita di peso anche se il calo ponderale è influenzato da moltissimi fattori per cui un aiuto per il professionista che si occupa di tale tematica viene fornito dalla visione di un quadro clinico completo.
In linea di massima nel calo ponderale bisogna tenere sotto controllo la quantità, la qualità e la distribuzione dei cibi che vengono introdotti nell'arco della giornata.
Le strategie che vengono usate dal professionista per la riduzione degli adipociti sono:
1. dieta ipocalorica;
2. dieta low-carb;
3. dieta VLCKD (Very Low-Calorie Ketogenic Diet)
Possono essere usate come percorsi unici o come diete cicliche.
La VLKCD rappresenta una valida opzione terapeutica nel trattare pazienti obesi poiché a differenza di una tradizionale dieta ipocalorica è particolarmente efficace su:
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controllo della fame;
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mantenimento della muscolatura;
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riduzione drastica dell'infiammazione;
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perdita di peso.
Oggi la dieta chetogenica a bassissimo contenuto di calorie (VLCKD) costituisce una soluzione terapeutica efficace e valida per il trattamento di svariate condizioni cliniche:
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obesità in presenza di comorbilità;
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obesità grave;
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steatosi epatica;
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sindrome dell’ovaio policistico;
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epilessia farmaco-resistente;
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emicrania;
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gestione pre operatoria della chirurgia bariatrica.
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gestione del paziente oncologico in alcune forme tumorali.
La VLKCD non fa che simulare gli effetti del digiuno e consiste in:
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una drastica riduzione dell’apporto di carboidrati (meno di 5% al giorno);
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un incremento proporzionale di grassi (70%) e proteine (25%);
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un apporto calorico totale di circa 800 Kcal al giorno.

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